Il Borgo Medievale di Campo
Alla scoperta di Campo di Brenzone, il borgo medievale sospeso nel tempo tra le pendici del Monte Baldo e il Lago di Garda.
Tra gli olivi rigogliosi della sponda orientale del Lago di Garda, sorge il borgo medievale di Campo di Brenzone, un luogo oggi quasi completamente disabitato, dove il tempo sembra essersi fermato. Le sue antiche abitazioni raccontano storie di epoche lontane, di contadini e viandanti che percorrevano le sue strette vie di ciottoli.
Il borgo di Campo, situato nel Comune di Brenzone sul Garda, è un luogo suggestivo che ha saputo mantenere intatta la propria identità, restando lontano dalla frenesia della vita moderna e dove il silenzio è interrotto soltanto dal fruscio del vento tra gli olivi secolari.
In questo articolo ti porterò alla scoperta del borgo medievale di Campo di Brenzone, della sua storia e di come gli abitanti del luogo abbiano modellato il territorio del Monte Baldo per renderlo adatto alla coltivazione della pianta di olivo.
L'arte della coltivazione dell'olivo
In questa particolare zona del Lago di Garda, la raccolta manuale delle olive è una tradizione che affonda le radici nei secoli. Come attestano numerosi documenti, questa pratica evitava di percuotere i rami con bastoni e pertiche, preservando così la salute degli alberi e garantendo un raccolto ottimale.
Nelle zone terrazzate dell'alto lago, gli oliveti venivano piantati molto fitti e lasciati crescere in altezza, rendendo necessario l'uso di strumenti adatti alla raccolta. I goiòor, come venivano chiamati i raccoglitori, si servivano di una scala particolare, detta scalìi o scariòo, realizzata con un palo di abete leggermente squadrato, lungo fino a dodici metri. I pioli trasversali, noti come caùce, erano ricavati dal legno di olivo o di corniolo e fissati nel palo a intervalli regolari, assumendo la forma di una lisca di pesce. Questa scala, ancora in uso, poggiava su un piede appuntito di ferro chiamato pè de scalìi, garantendo stabilità durante la raccolta.
Salendo con sicurezza sulla scala, ben piantata nel terreno e appoggiata alle biforcazioni robuste degli alberi, i raccoglitori facevano scorrere le mani lungo i rami per staccare le olive. Queste cadevano su teli disposti sotto le piante oppure venivano raccolte direttamente nel gremàl, una sacca di cuoio legata alla vita, dotata di una intelaiatura in legno che ne manteneva aperta l'imboccatura. Riempita la sacca, si scendeva per trasferire le olive nei sacchi di tela, pronte per la lavorazione.
Nel corso dei secoli, la coltivazione dell'olivo ha modellato il paesaggio del Monte Baldo, caratterizzando le sue pendici con ampie aree terrazzate sostenute da muretti a secco. Questi muri, talvolta alti più di tre metri, erano costruiti con pietre e lastre calcaree reperite sul posto, sovrapposte con cura per garantire stabilità. La base era costituita da massi più grandi, mentre verso la sommità si impiegavano pietre di dimensioni ridotte per rafforzare la struttura.
Alle spalle del muro, il riempimento seguiva un principio preciso: il materiale grossolano veniva disposto in profondità, poi ricoperto da terre più fini, creando una superficie ideale per la crescita degli olivi. Questo sistema permetteva il drenaggio naturale, evitando ristagni d'acqua dannosi per le piante, che prediligono terreni ben areati e asciutti.
Un documento risalente alla prima metà del Settecento racconta le pratiche agricole negli oliveti gardesani, molte delle quali ancora oggi tramandate di generazione in generazione. Ogni primavera, dopo aver controllato e sistemato i muretti a secco, il terreno attorno agli olivi veniva scalzato per favorire l'aerazione delle radici. Ogni tre anni si procedeva alla concimazione con letame e alla potatura, secondo una tradizione che continua a essere rispettata. Durante la potatura, si eseguiva anche la slupatura, chiamata cavàr el mars, un'operazione meticolosa per rimuovere le parti marce o colpite dalla carie del legno, utilizzando una sgorbia o l'ascia cavamàrs.
Dalla primavera all'autunno, l'oliveto non richiedeva particolari interventi, ma con l'arrivo di novembre iniziava la raccolta manuale delle olive, un'attività che poteva protrarsi fino al marzo successivo, segnando il ritmo di una tradizione agricola che ancora oggi conserva il fascino dei gesti antichi.
Visitare Campo di Brenzone
Campo di Brenzone è un gioiello incastonato tra il Monte Baldo e il Lago di Garda, rimasto immutato nel tempo grazie a un lungo periodo di semi abbandono, che paradossalmente, ne ha conservato l'autenticità. Negli ultimi vent'anni, il borgo è stato al centro di studi e convegni che ne hanno messo in luce il valore storico e architettonico.
Curiosità - Una leggenda locale, racconta che in una notte di San Lorenzo di molto tempo fa, una stella luminosa attraversò il cielo, lasciandosi attrarre dalla bellezza della Terra. Colma della forza dell'universo, scese fino a toccare le pendici di una maestosa montagna affacciata sul lago, liberando tutta la sua energia. Da quel momento, la terra divenne più rigogliosa e gli abitanti della riva vi edificarono un piccolo borgo in cui vivere in pace.
Salendo a piedi dalla strada Gardesana, si arriva presso l'entrata nord del borgo, ai margini della valle della Madonna dell'Aiuto, dove è posto un piccolo capitello. Costruito nel 1938 da Ivan Bendinoni e Andrea Dall'Olio, come indicato da un'incisione sul retro, è una struttura a forma di capanna in sasso con una copertura in coppi che ne preserva l'antico fascino. All'interno, la nicchia ospita una splendida scultura lignea di Gesù Crocifisso, restaurata e custodita dietro un cancelletto in ferro battuto.
Proseguendo lungo il sentiero, si entra nel piccolo borgo di Campo, dove si percepisce l'unicità di questo luogo rispetto ad altri borghi presenti intorno al lago. Mentre altrove le abitazioni hanno subito numerose trasformazioni, spesso invasive, Campo è riuscito a mantenere la propria fisionomia.
L'assenza di strade carrabili ha contribuito a preservare l'originalità del borgo, offrendo uno sguardo autentico sulla vita rurale di un tempo. Qui ogni pietra è testimone di una comunità che ha dovuto adattarsi al clima, alla conformazione del territorio e alle esigenze produttive, sfruttando al meglio i materiali disponibili e le tecniche costruttive tradizionali.
Proseguendo l'esplorazione si arriva a quello che è l'edificio più caratteristico e meglio conservato di Campo di Brenzone: l'antica chiesetta di San Pietro in Vincoli. Il borgo è citato già nel 1023 in un documento del Monastero di San Zeno di Verona, mentre la chiesetta di San Pietro in Vincoli, potrebbe essere antecedente al XII secolo. Alcuni studiosi ritengono che l'edificio sacro possa identificarsi con la cappella dei Santi Simone e Giuda e San Giovanni Evangelista, citata in una bolla pontificia di Papa Adriano IV a favore dell'arciprete di Malcesine Manfredo. I suoi tratti architettonici rivelano le influenze romaniche tipiche delle chiese rurali gardesane, con una facciata orientata a ovest secondo la tradizione.
Rifatta nel Settecento, la chiesetta di San Pietro in Vincoli ha comunque mantenuto il suo profilo a capanna, mentre le pareti laterali e l'abside semicircolare sono rimaste intatte nel tempo. Oggi, entrando al suo interno, si può ancora ammirare un prezioso ciclo di affreschi realizzati nel 1358 dal pittore Giorgio da Riva, che decorano le pareti settentrionali e meridionali, l'archivolto e il catino absidale. Nelle immediate vicinanze della chiesetta, si trova una preziosa fonte d'acqua e un lavatoio, utilizzato in passato dalle donne del posto per lavare i panni.
Sul retro della chiesetta si trova l'imboccatura del sentiero che conduce verso Prada Alta. Da qui è possibile raggiungere in pochi minuti di cammino, un piccolo terrazzamento dal quale è possibile ammirare dall'alto il borgo di Campo e il sottostante Lago di Garda.
Presepi e concerti a Campo di Brenzone
Durante il periodo natalizio, il borgo si trasforma in uno scenario fiabesco grazie alla manifestazione "Natale a Campo" e alla sua suggestiva esposizione di presepi. Ogni angolo del borgo prende vita con allestimenti che raccontano la Natività in modi originali, utilizzando materiali locali e tecniche artigianali.
Con l'arrivo della bella stagione, Campo si anima con una serie di concerti all'aperto, dove musicisti e artisti di vario genere si esibiscono sotto le stelle presso il "Campo Teatro degli Ulivi", trasformando il piccolo borgo in un palcoscenico naturale. Durante il periodo estivo, la manifestazione "Notti magiche a Campo" è l'occasione ideale per riscoprire il fascino di questo luogo senza tempo.
Come arrivare a Campo di Brenzone
Il borgo medievale di Campo è facilmente raggiungibile seguendo la strada Gardesana Orientale (SR249) in direzione di Brenzone sul Garda fino a Magugnano. Qui ti consiglio di parcheggiare l'auto in Via della Disciplina, dove si trova un piccolo parcheggio a pagamento. In alternativa se sei in moto, puoi parcheggiare gratuitamente nel parcheggio situato pochi metri prima. Successivamente, prosegui a piedi lungo Via Cà Romana seguendo le numerose indicazioni presenti lungo il cammino. Il primo tratto del percorso è su strada asfaltata con alcuni tratti di notevole salita, mentre la seconda parte, attraversa gli oliveti su un sentiero di ciottoli fino al borgo medievale di Campo. Il percorso di sola andata è lungo circa 1,5 km e si può percorrere in circa trenta minuti, facendo qualche piccola pausa per fotografare il paesaggio.
Consigli di viaggio - L'ambiente è tipicamente collinare, quindi ti consiglio di indossare un abbigliamento adeguato e calzature da trekking per muoverti in sicurezza. Se vuoi pranzare al sacco, ti ricordo che lungo il percorso non sono presenti panchine e nemmeno cestini dei rifiuti, quindi adotta un comportamento adeguato e rispettoso dell'ambiente. La visita a Campo di Brenzone è possibile durante tutti i periodi dell'anno e non presenta particolari difficoltà. Buon viaggio! 😉
Galleria immagini di Campo di Brenzone
Clicca sul pulsante qui sotto per aprire la galleria immagini.
Mappa di Campo di Brenzone
Clicca sul pulsante qui sotto per aprire la mappa dettagliata.
Cosa vedere sul Lago di Garda
Altri meravigliosi luoghi ti aspettano, scoprili qui sotto!