ESPLORACuriosità

I Pesci del Lago di Garda

Elenco completo con tutti i nomi, le tipologie e le caratteristiche della fauna ittica gardesana.

Il Lago di Garda è il più grande specchio d'acqua dolce in Italia e ospita una straordinaria varietà di pesci che popolano le sue acque. Dal pregiato carpione alle sarde di lago, dal pesce persico alla trota lacustre, ogni specie racconta una storia di adattamento e coesistenza. In questo articolo ti farò conoscere i nomi e le caratteristiche salienti dei pesci del Lago di Garda, analizzando le abitudini e le curiosità legate a ciascuna specie ittica.


Agone (Alosa fallax lacustris)

Nomi dialettali: sardéla, sardena, sarda, sardella, scaravina, cheppia, alosa.

AgoneL'agone, noto anche come sarda di lago, è un pesce autoctono dei grandi laghi prealpini, presente anche in alcuni laghi del centro Italia. Ha un corpo relativamente alto e appiattito lateralmente, occhi grandi ricoperti da una palpebra trasparente protettiva e una fila di macchie nerastre lungo i fianchi che può variare da 1 a 12. Cresce rapidamente durante i primi anni, raggiungendo circa 15 cm il primo anno e fino a 30 cm al quarto anno, con un peso massimo di 3-5 etti. Vive principalmente in acque profonde, formando grandi branchi che compiono lunghe migrazioni per nutrirsi. L'agone è onnivoro e si nutre prevalentemente di plancton, ma anche di larve e uova di pesci. Gli esemplari più grandi possono predare piccoli pesci, come le alborelle. La riproduzione avviene tra maggio e luglio nei bassi fondali ghiaiosi, con le femmine che depongono fino a 22.000 uova, prevalentemente di notte, quando la temperatura dell'acqua è compresa tra i 15 e i 25 °C. Le uova, di dimensioni molto piccole, si schiudono in pochi giorni, garantendo una nuova generazione che raggiunge la maturità sessuale tra i 2-4 anni. Nonostante la presenza di molte lische, l'agone è molto apprezzato per la qualità delle sue carni molto saporite. Viene pescato sia professionalmente sia a livello sportivo, soprattutto durante la stagione riproduttiva. La pesca sportiva viene effettuata sia dalla barca che dalla riva, utilizzando attrezzature specifiche.


Alborella (Alburnus alburnus alborella)

Nomi dialettali: àola, àgola, àvola, àvla, pessina, pessàta, pesset.

AlborellaL'alborella è un ciprinide di piccole dimensioni, con un corpo slanciato e compresso lateralmente, fianchi argentei e dorso grigio verde. La testa è piccola, gli occhi sono grandi e la bocca obliqua, mentre la pinna caudale forcuta ha estremità appuntite. La taglia media è di 10-12 centimetri, con un peso massimo di circa 60 grammi, e una vita media di 9-10 anni. Questa sottospecie autoctona è diffusa nei laghi subalpini dell'Italia settentrionale e, grazie a immissioni recenti, anche nel centro Italia, pur essendo assente sulle isole. Vive nelle acque pelagiche superficiali, formando grandi branchi che talvolta migrano verso le rive, preferendo profondità maggiori in inverno. La dieta dell'alborella è costituita principalmente da larve, piccoli insetti, alghe e microrganismi. Il periodo riproduttivo si estende da maggio ad agosto con deposizioni notturne sui fondali sabbiosi o ghiaiosi, raggiungendo il picco tra inizio e metà luglio. Ogni chilogrammo di peso corporeo può produrre più di 250.000 uova, che si schiudono in 4-5 giorni a circa 20 °C di temperatura. L'alborella, nonostante le sue dimensioni ridotte, ha un'importante resa economica e fino a qualche anno fa veniva pescata in grandi quantità nel Lago di Garda.


Anguilla (Anguilla anguilla)

Nomi dialettali: anguìla, anguèla, bisàto, capitine.

AnguillaL'anguilla ha un corpo serpentino, cilindrico e schiacciato verso la coda, ricoperto da scaglie ellittiche e uno spesso strato di muco che la rende viscida. Presenta una bocca ampia con denti conici, occhi piccoli, narici tubolari e pinne unite in una struttura continua. La sua colorazione varia dal marrone al verde scuro sul dorso e bianco giallastra sul ventre. I maschi raggiungono circa 50 cm di lunghezza, mentre le femmine superano il metro e arrivano fino a 5-6 kg di peso. Diffusa lungo le coste del Mediterraneo e Baltico, nei laghi e corsi d'acqua europei, l'anguilla è autoctona in Italia. Nel Lago di Garda, la sua popolazione è diminuita a causa di ostacoli artificiali come la diga di Salionze sul fiume Mincio, ma continui ripopolamenti ne garantiscono la presenza. Di giorno si rifugia in tane sabbiose per poi cacciare di notte. La dieta è basata su invertebrati, piccoli pesci e uova, confermando il suo comportamento predatorio. L'anguilla è pescata sia da professionisti che da sportivi (salvo divieti), utilizzando diverse tecniche di pesca, tra cui la pesca a fondo con il verme. In passato, l'anguilla veniva catturata anche con strumenti tradizionali come le reti e le fiocine.


Barbo (Barbus barbus)

Nomi dialettali: barbio, barbè.

BarboIl barbo è un ciprinide dal corpo slanciato e robusto, con la parte anteriore massiccia e la posteriore più snella. Ricoperto di scaglie medie, ha una testa cuneiforme e labbra sporgenti con quattro barbigli utili per sondare i fondali alla ricerca di cibo. La colorazione di questo pesce varia in base all'ambiente in cui vive. Normalmente presenta un dorso marrone o marrone verde, fianchi giallo oro, ventre bianco e pinne rossastre, spesso con piccole macchie scure. Può raggiungere dimensioni massime di 70-80 cm per un peso di 5-6 kg, anche se nelle acque del Lago di Garda e del fiume Mincio le catture medie si attestano intorno ai 2-3 kg. Questo pesce preferisce vivere su fondali rocciosi o ghiaiosi in acque fresche e ben ossigenate, concentrandosi presso le foci degli immissari e gli inizi degli emissari, dove la corrente è leggermente sostenuta. Un tempo era particolarmente comune nel Lago di Garda, soprattutto in prossimità del fiume Mincio, ma oggi la sua presenza è in diminuzione. Si nutre di notte formando piccoli branchi, con una dieta composta principalmente da larve, piccoli vermi, molluschi e crostacei. La riproduzione avviene tra maggio e luglio sui bassi fondali, prevalentemente di notte o al mattino presto. Sebbene non abbia valore economico nella pesca professionale, il barbo è molto apprezzato nella pesca sportiva grazie alla sua vitalità. La carne presenta numerose lische e non è di grande qualità, mentre le uova sono tossiche se ingerite, rappresentando un rischio da evitare.


Bottatrice (Lota lota)

Nomi dialettali: bosa, bottatris, bottris, stringa.

BottatriceLa bottatrice è un pesce dal corpo cilindrico anteriormente e appiattito verso la coda, con una testa larga, scaglie minuscole ricoperte di muco e una bocca ampia provvista di numerosi denti. Al centro della mandibola presenta un barbiglio, mentre la colorazione varia tra grigio, giallo e marrone, con il ventre biancastro. Le dimensioni massime di questo pesce nelle acque del Lago di Garda sono di circa 60 cm e 3-4 kg di peso, ma nei paesi di origine può raggiungere fino a 1,5 metri di lunghezza e 25-30 kg di peso. La bottatrice è l'unico gadide d'acqua dolce e appartiene alla stessa famiglia del merluzzo e del nasello. Originaria dell'Asia settentrionale, del Nord America e del Canada, la bottatrice è stata introdotta in Italia tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Vive in fondali profondi, cacciando di notte e nutrendosi di larve, molluschi, crostacei, pesci e animali morti. Si riproduce durante il periodo invernale con un comportamento particolare. Il maschio e la femmina secernono un muco che li unisce durante l'accoppiamento e le numerose uova generate, vengono spesso mangiate dal maschio. Nonostante in altri paesi le sue uova siano utilizzate come caviale, nel Lago di Garda la bottatrice non suscita interesse economico e le catture avvengono casualmente. Non è considerata rilevante dai pescatori professionisti, anche se le sue carni con poche lische, hanno un sapore gradevole.


Cagnetta (Salaria fluviatilis)

Nomi dialettali: cagnetta, càn, màgnara, bavosa di fiume.

CagnettaLa cagnetta è un piccolo pesce dal corpo allungato, tondeggiante sul ventre e compresso lateralmente, quasi privo di squame e ricoperto da uno strato di muco. Ha una testa grande e obliqua, una bocca carnosa con denti ben sviluppati, tra cui due canini prominenti e pinne ben sviluppate. I maschi si distinguono per una cresta dorsale molto pronunciata e per dimensioni maggiori rispetto alle femmine. La colorazione varia dal verde con sfumature brune o gialle sul dorso al bianco giallastro sul ventre, con macchie scure disposte in fasce verticali. Raggiunge una taglia massima di 8-12 cm. L'habitat preferito di questo pesce sono i bassi fondali ghiaiosi vicino alle rive, dove conduce una vita piuttosto statica. Difende energicamente il proprio territorio, spesso una tana sotto un sasso, arrivando persino a mordere i piedi dei bagnanti che invadono il suo territorio. La dieta è composta principalmente da invertebrati di fondo, ma può includere anche piccoli avannotti. La riproduzione avviene tra maggio e luglio, quando i maschi assumono una colorazione più scura e le femmine più chiara. Dopo un corteggiamento iniziale, le uova vengono deposte nella tana del maschio, che le protegge fino alla schiusa, generalmente dopo 10-15 giorni. A causa della scarsa qualità delle sue carni, la cagnetta non ha alcun interesse economico nella pesca, né professionale né sportiva.


Carassio (Carassius carassius)

Nomi dialettali: bastardo, goba, pèss ross.

CarassioIl carassio è un ciprinide dal corpo robusto e tozzo, con una gobba evidente sopra il capo, muso corto e bocca di piccole dimensioni. Le squame sono grandi e la colorazione del corpo varia. Il dorso è scuro, i fianchi giallastri con riflessi bronzei e ventre chiaro, mentre le pinne dorsali e caudali sono brune con riflessi rossastri. Questo pesce può formare ibridi con la carpa, raggiungendo un massimo di 45 cm di lunghezza e 3-4 kg di peso, anche se nel Lago di Garda e nel fiume Mincio generalmente non supera 1,5 kg di peso. Diffuso in Europa e Asia centro-settentrionale, il carassio è una specie alloctona in Italia, introdotta involontariamente a metà del XX secolo. Predilige acque poco profonde ricche di vegetazione e fango, dove vive in gruppo, soprattutto da giovane. In inverno rallenta il metabolismo e si infossa nel fondale, entrando in uno stato simile al letargo. Si nutre di alghe, piante acquatiche, larve, plancton, insetti e invertebrati. La riproduzione avviene in giugno, in acque basse e ricche di vegetazione dove la femmina depone tra le 50.000 e le 100.000 uova per chilogrammo di peso, successivamente fecondate dal maschio. A causa della scarsa qualità delle carni, ricche di lische, il carassio non suscita interesse per la pesca professionale o sportiva, se non per le gare di pesca.


Carpa (Cyprinius carpio)

Nomi dialettali: goba, gobbo, balbar, bùlbero, balbe, reina.

CarpaLa carpa è un pesce dal corpo robusto, slanciato e compresso lateralmente, con testa conica e bocca ed occhi di piccole dimensioni. Le labbra carnose sono dotate di due paia di barbigli utili per cercare il cibo. La colorazione va dal marrone verde del dorso ai riflessi dorati o arancioni dei fianchi, mentre le pinne sono grigio verdi o rossastre. Può raggiungere i 130 cm di lunghezza e 30 kg di peso, ma nel Lago di Garda le dimensioni sono inferiori, intorno ai 10-15 kg di peso. Originaria dell'Asia settentrionale e orientale, la carpa fu introdotta in Italia probabilmente in epoca romana. Solitamente predilige la parte meridionale del Lago di Garda e il fiume Mincio. Vive in fondali fangosi ricchi di vegetazione, dove durante il periodo invernale, rallenta il proprio metabolismo come fosse in letargo. Gregaria soprattutto da giovane, la carpa ha abitudini alimentari notturne e si nutre di invertebrati, molluschi, crostacei, vermi, alghe e uova di pesci. La riproduzione avviene tra maggio e luglio quando la femmina depone tra le 100.000 e le 200.000 uova per chilogrammo di peso, le quali si schiudono dopo 5-6 giorni. Poco interessante per la pesca professionale, è invece molto ambita nella pesca sportiva. Le sue carni hanno un buon sapore, ma richiedono una lunga lavorazione per eliminare il retrogusto di fango.


Carpione (Salmo carpio)

Nomi dialettali: carpion, carpiun, carpioun, carpiò, carpiù.

CarpioneIl carpione è il pesce più pregiato del Lago di Garda e presenta un ventre panciuto, piccole scaglie e pinne ben sviluppate. Il dorso è grigio, i fianchi argentati con macchie a forma di "X" e il ventre è bianco. Simile alla trota, il carpione è difficile da riconoscere, soprattutto da giovane. I maschi, nel periodo riproduttivo, assumono una colorazione scura, mentre le femmine mantengono la stessa livrea tutto l'anno. Raggiunge al massimo i 50 cm di lunghezza e un peso di circa 1 kg. Endemico del Lago di Garda, il carpione era apprezzato e consumato nelle mense aristocratiche sin dall'epoca romana, subendo un forte declino dalla seconda metà del XX secolo a causa della pesca intensiva. Vive nelle acque profonde della zona settentrionale del lago, spostandosi in base alle esigenze alimentari che includono plancton, piccoli pesci e uova. La riproduzione avviene tra i mesi di dicembre e febbraio nel versante occidentale del lago e in estate da luglio ad agosto tra la penisola di Sirmione e Punta San Vigilio a Garda. Il carpione depone le uova su fondali rocciosi a grande profondità. Pescato professionalmente con le reti e sportivamente con la tirlindana, questo pesce è molto ricercato per le sue carni delicate e squisite. Oggi è tutelato in quanto molto raro e a rischio di estinzione.


Cavedano (Leuciscus cephalus)

Nomi dialettali: cavassin, cavazzin, cavassino, cavéder, scaiàss, squào.

CavedanoIl cavedano è un pesce dal corpo robusto e slanciato, con grandi squame bordate di nero e testa grande leggermente convessa. La bocca è priva di denti, mentre le labbra sono spesse. La colorazione varia dal dorso scuro ai fianchi argentati con riflessi color bronzo, mentre il ventre è bianco giallastro. Raggiunge una lunghezza massima di 80 cm e un peso di circa 4 kg, anche se le dimensioni medie sono più contenute. Diffuso in Europa e autoctono in Italia, il cavedano vive sia in acque lacustri sia in acque correnti. Nel Lago di Garda è un pesce molto comune e preferisce la fascia costiera con poca corrente. Ha un comportamento gregario da giovane e solitario in età adulta. Frequenta sia strati superficiali sia profondi, soprattutto in inverno, senza mai superare i 40-50 metri di profondità. La sua dieta è onnivora, includendo insetti, larve, piccoli pesci e vegetali, spesso trovando cibo in prossimità di scarichi e corsi d'acqua. La riproduzione avviene tra i mesi di maggio e luglio, con le femmine che depongono le uova di notte sui fondali ghiaiosi o tra la vegetazione. Sebbene il cavedano non abbia valore economico nella pesca professionale, questo pesce è apprezzato dai pescatori sportivi per la sua combattività. Le sue carni sono buone, ma ricche di lische.


Lavarello (Coregonus lavaretus)

Nomi dialettali: lavarel, lavarèll, lavarètt, coregon, coregoo.

LavarelloIl lavarello è un pesce dal corpo allungato e compresso lateralmente, con testa e bocca piccole e pinne ben sviluppate. Le scaglie sono di medie dimensioni, mentre alla base del peduncolo caudale è presente una pinna adiposa. La colorazione del dorso è scura, i fianchi sono argentati e il ventre è chiaro. Raggiunge raramente i 2 kg nel Lago di Garda, pur potendo arrivare fino a 6 kg in altre zone. Durante la riproduzione, le femmine assumono una colorazione più chiara. Alloctono in Italia, il lavarello è stato introdotto nel Lago di Garda agli inizi del XX secolo. Questa specie è gregaria e vive prevalentemente in acque profonde, tranne in inverno, quando si sposta verso fondali meno profondi. Nel Lago di Garda questo pesce è ancora molto diffuso, grazie a continui ripopolamenti. Si nutre esclusivamente di plancton e compete con altre specie lacustri. La riproduzione del lavarello si svolge in inverno, da dicembre a gennaio, su fondali poco profondi vicini alla riva o nei tratti inferiori dei fiumi immissari. Le femmine depongono uova vischiose che aderiscono al fondo e si schiudono in circa 60 giorni. La pesca del lavarello è una risorsa economica significativa e praticata tutto l'anno. Le sue carni bianche e magre sono facilmente digeribili, povere di lische e quindi molto apprezzate per la loro qualità.


Luccio (Exos lucius)

Nomi dialettali: lusso, lussio, luzo, lusc, luss, loess, löss.

LuccioIl luccio ha un corpo affusolato con una grande testa appuntita, simile a un becco d'anatra. La bocca è ampia, dotata di circa 700 denti che lo rendono un predatore efficiente. Le squame sono piccole, la colorazione del dorso è verde scura, i fianchi verdi giallastri con macchie irregolari e il ventre chiaro. Le pinne assumono sfumature gialle arancioni o rossastre con striature scure. Raggiunge dimensioni notevoli, superando il metro e mezzo di lunghezza e i 25 kg di peso, specialmente nelle femmine. Il luccio è autoctono in Italia e si trova in laghi, stagni e corsi d'acqua con bassi fondali ricchi di vegetazione. Questo pesce è territoriale, ma anche un predatore vorace capace di cacciare pesci, anfibi, piccoli mammiferi e uccelli acquatici. Sfrutta il mimetismo e la velocità per attacchi fulminei ma brevi, caratteristici del suo stile di caccia. La riproduzione avviene tra i mesi di febbraio e di aprile, con le femmine che depongono le uova nei fondali ricchi di vegetazione. Il luccio è molto apprezzato sia nella pesca professionale che sportiva per le sue carni bianche, compatte e molto saporite.


Persico Reale (Perca fluviatilis)

Nomi dialettali: péss pérsech.

Persico RealeIl persico reale ha un corpo allungato, compresso lateralmente e con dorso arcuato. La testa è corta e arrotondata, la bocca ampia e dotata di numerosi denti. Presenta due pinne dorsali, una con raggi appuntiti e una con raggi molli. La colorazione varia a seconda dell'ambiente, ma generalmente mostra un dorso verde scuro, fianchi grigiastri con striature più scure e pinne dai colori che vanno dal grigio al rosso arancio. Le dimensioni massime sono circa 35 cm di lunghezza e 2 kg di peso, con una taglia media di 6-7 etti. Diffuso in Europa e Asia, questo pesce è stato introdotto nel Lago di Garda agli inizi del XX secolo. La popolazione è soggetta a variazioni, alternando anni di abbondanza a periodi di calo. Predilige i fondali rocciosi, ma vive anche in fondali ricchi di vegetazione. I giovani sono gregari, mentre gli adulti hanno un comportamento più solitario. Il persico reale è stanziale, si sposta solo se l'ambiente in cui vive è povero di cibo o inadatto alla riproduzione. La dieta, tipica di un predatore, è composta da invertebrati, crostacei e pesci. La riproduzione avviene in primavera, tra i mesi di aprile e maggio, quando la femmina depone le uova su rocce o piante sommerse.


Persico Sole (Lepomis gibbosus)

Nomi dialettali: pesce sòl, sòl, oràda.

Persico SoleIl persico sole ha un corpo ovale, compresso lateralmente, testa corta, bocca obliqua e dotata di minuscoli denti. Questo pesce è conosciuto per la sua colorazione vivace, il dorso verde, i fianchi giallastri con riflessi rossi e azzurri e le pinne di colore giallo arancio. Normalmente non supera i 20 cm di lunghezza con rari casi di 30 cm. Originario del Nord America, il persico sole è stato introdotto in Italia agli inizi del XX secolo e nel Lago di Garda si trova maggiormente nella parte meridionale. Questa specie è gregaria da giovane, diventando solitaria in età adulta. Vive in acque basse ricche di vegetazione e con fondali sabbiosi. La sua alimentazione è varia e comprende larve, insetti, vermi, uova di pesce e piccoli pesci. Si riproduce tra i mesi di maggio e giugno in acque basse vicino alla riva, dove il maschio protegge le uova fino a dieci giorni dopo la schiusa. Il persico sole non è di interesse per la pesca professionale, ma è una specie ben diffusa nel Lago di Garda. Le sue carni sono discrete, ma ricche di lische. Gli esemplari più piccoli sono apprezzati soprattutto per le fritture.


Persico Trota (Micropterus salmoides)

Nomi dialettali: branzino, boccalone, bass.

Persico TrotaIl persico trota ha un corpo allungato, massiccio e lievemente compresso lateralmente con una testa sviluppata che occupa circa il 30% della lunghezza del corpo. La bocca è molto ampia, leggermente obliqua e dotata di piccoli denti. Il dorso e i fianchi sono di colore verde scuro, mentre il ventre ha tonalità più chiare. I giovani presentano una colorazione nera sui fianchi che si trasforma in macchie irregolari con l'età. Le pinne sono ben sviluppate con una dorsale sdoppiata tra raggi appuntiti e raggi molli. Può superare i 10 kg di peso nel suo habitat originario, ma nelle acque del Lago di Garda non supera i 3-4 kg di peso. Originario del Nord America, il persico trota è stato introdotto in Europa alla fine del XIX secolo ed è presente nel Lago di Garda da oltre un secolo. Vive in bassi fondali con acque calme e ricche di vegetazione, preferendo la vita in branchi che adottano strategie di gruppo per la caccia, diventando solitario solo da adulto o durante la riproduzione. Oggi il numero di esemplari è diminuito, ma resta stabile. Il persico trota è vorace, si nutre di piccoli pesci, crostacei, insetti, larve, invertebrati e anfibi. La sua alimentazione varia e la capacità di adattarsi lo rendono un abile predatore in grado di sfruttare al meglio le risorse del suo ambiente.


Pesce Gatto (Ictalurus melas)

Nomi dialettali: pese gato, pes gat.

Pesce GattoIl pesce gatto ha un corpo cilindrico nella parte anteriore e compresso lateralmente nella parte posteriore con testa larga e schiacciata. La pelle, priva di scaglie, è ricoperta da muco e presenta una colorazione che va dal verde nero del dorso al bianco giallastro del ventre. Caratteristici sono i suoi quattro paia di barbigli, che gli conferiscono un olfatto straordinario e gli aculei sulle pinne laterali e dorsali. Le dimensioni medie si attestano tra i 20 e i 30 centimetri di lunghezza. Originario del Nord America, il pesce gatto è stato introdotto in Italia agli inizi del XX secolo. L'assenza di nemici naturali ha danneggiato le specie autoctone, come la tinca, mentre il luccio evita di predarlo a causa degli aculei. Vive nei fondali fangosi di acque stagnanti e si infossa nelle buche durante l'inverno, riducendo al minimo l'attività vitale. Si nutre di piccoli pesci, uova, larve, girini e molluschi, cacciando prevalentemente di notte o nelle giornate nuvolose. La riproduzione avviene al termine della primavera con entrambi i genitori che difendono e ossigenano le uova fino a dopo la schiusa. Gli avannotti sono gregari e facilmente riconoscibili per il loro colore nero, mentre gli adulti tendono a essere solitari. Le carni del pesce gatto sono di buona qualità.


Pesce Siluro (Silurus glanis)

Nomi dialettali: siluro

Pesce SiluroIl pesce siluro ha un corpo cilindrico che si assottiglia verso la coda, con testa grande e appiattita, occhi piccoli e una bocca ampia munita di numerosi denti e barbigli. La sua colorazione varia in base all'ambiente con un dorso scuro, fianchi giallo biancastri e ventre chiaro, mentre il corpo, privo di squame, è ricoperto da muco. Le dimensioni possono essere gigantesche e superare i 2 metri di lunghezza e 100 kg di peso. Il pesce siluro vive in fondali fangosi con vegetazione, dove si nasconde di giorno per cacciare di notte, spesso vicino alla superficie. Presente anche nel Lago di Garda, è un predatore vorace. Da giovane si nutre di invertebrati, mentre da adulto si ciba di pesci, anfibi, roditori e uccelli acquatici. La sua voracità ha ispirato leggende su attacchi a grandi mammiferi ed esseri umani, ma non documentate. La riproduzione avviene al termine della primavera quando i maschi fecondano e garantiscono l'ossigenazione delle uova. Il pesce siluro è apprezzato nella pesca sportiva per le sue notevoli dimensioni, ma le sue carni non hanno grande importanza commerciale.


Scardola (Scardinius erythrophthalmus)

Nomi dialettali: scàrdoa, scàrdeva, scardevèll, scardaèll.

ScardolaLa scardola è un pesce dal corpo tozzo e compresso lateralmente, caratterizzato da una testa piccola e una bocca obliqua. La colorazione varia con l'età e gli esemplari giovani hanno pinne rosse, mentre gli adulti presentano tonalità grigio scure con sfumature rosse. Questo pesce raggiunge una lunghezza massima di 35-40 cm e un peso di circa 1 kg. Diffusa in Europa e Asia occidentale, la scardola è una specie autoctona in Italia ed è particolarmente comune nel Lago di Garda, soprattutto nella zona meridionale e nel fiume Mincio. Vive in gruppi e prevalentemente in acque poco profonde con fondali fangosi oppure vicino ai canneti. La sua dieta include plancton, piccoli insetti, crostacei, molluschi, alghe e piante acquatiche. Il periodo di riproduzione della scardola è compreso tra i mesi di maggio e agosto, con le femmine che depongono fino a 200.000 uova per chilogrammo di peso su fondali bassi o vegetazione acquatica. Le uova si schiudono in 3-10 giorni, a seconda della temperatura dell'acqua. La scardola non ha valore commerciale né culinario, poiché le sue carni piene di lische, sono poco apprezzate.


Tinca (Tinca tinca)

Nomi dialettali: tenca, tènca, tencòn, tenchèll, tenchèi.

TincaLa tinca è un pesce dal corpo imponente, ovale e ricoperto di muco, con piccole scaglie e una bocca caratterizzata da un corto barbiglio ai lati. La sua colorazione va dal marrone del dorso ai riflessi verdi e dorati dei fianchi, fino al ventre giallo arancione. I maschi adulti sono riconoscibili per le pinne ventrali più grandi. Raggiunge dimensioni notevoli, fino a 60 cm di lunghezza e un peso di 6-7 chilogrammi. Questa specie autoctona dell'Italia è ampiamente presente anche in Europa e si può trovare in molti laghi, anche se la sua presenza nel Lago di Garda è diminuita nel corso degli ultimi anni. La tinca vive su fondali fangosi ricchi di vegetazione, mostrando maggiore attività nei mesi estivi, mentre in inverno entra in uno stato di letargo. La sua dieta è composta prevalentemente da larve di insetti, molluschi, alghe e piante acquatiche. La riproduzione di questo pesce avviene nei mesi tra maggio e luglio con la deposizione di numerose uova sulle piante acquatiche. La tinca possiede carni dal buon sapore, morbide e leggermente grasse.


Trota lacustre (Salmo trutta lacustris)

Nomi dialettali: truta, truta bianca, truta lacustre.

Trota lacustreLa trota lacustre è un pesce dal corpo allungato, snello con piccole scaglie e una testa piuttosto grande. La sua bocca, ricca di denti, è lievemente rivolta verso l'alto. La colorazione varia dal grigio scuro del dorso al bianco del ventre, con fianchi argentei punteggiati da macchie nere. Durante l'accoppiamento, i maschi sviluppano un aspetto più scuro nella parte inferiore del corpo. Questo pesce può raggiungere dimensioni importanti con un peso di 10 kg e una lunghezza di 40-50 cm. La trota lacustre è presente in tutti i grandi laghi, ma è una specie considerata a rischio per la competizione alimentare con altre specie. Nel Lago di Garda, la sua presenza è diminuita nel tempo e negli ultimi anni sono state introdotte anche le tipologie fario e iridea. Questo pesce preferisce vivere solitario e lontano dalle rive compiendo lunghi spostamenti in cerca di acque fredde. La sua alimentazione è carnivora, inizialmente basata su invertebrati e successivamente su piccoli pesci. La riproduzione si svolge tra i mesi di ottobre a gennaio, quando la femmina depone le uova su fondali ghiaiosi. In passato era importante per la pesca professionale, mentre nella pesca sportiva viene catturata con la tecnica della tirlindana. Le sue carni pregiate con pochissime lische, sono apprezzate in cucina per la loro consistenza soda e il gusto saporito.

Fonti: Amici del Gondolin e Sub Club Peschiera