Il Vittoriale degli Italiani

La casa-museo di Gabriele D'Annunzio.

A Gardone Riviera, sulla sponda occidentale del Lago di Garda, sorge il Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di Gabriele D'Annunzio.

Il Vittoriale degli Italiani è il risultato di un lungo e complesso processo di trasformazione e ampliamento di Villa Cargnacco, una dimora liberty acquistata da Gabriele D'Annunzio nel 1921. Il Poeta, affascinato dalla posizione panoramica e dalla vista sul lago, decise di farne la sua residenza definitiva e di trasformarla in un monumento alla sua vita e alle sue imprese.

Il 22 dicembre 1923, Gabriele D'Annunzio donò al popolo italiano l'intera proprietà del Vittoriale che diventò successivamente monumento nazionale il 28 maggio 1925. Appena un anno prima della morte del Poeta, il 17 luglio 1937, il Vittoriale divenne una Fondazione, gestita da un Presidente e da un Consiglio di amministrazione, direttamente nominati dal Capo dello Stato.

Per realizzare il suo progetto, D'Annunzio si avvalse della collaborazione dell'architetto Giancarlo Maroni, che si occupò di coordinare i lavori e di armonizzare le diverse parti del complesso. I lavori iniziarono nel 1921 e si protrassero fino alla morte di D'Annunzio nel 1938, con diverse fasi e interventi.

La prima fase riguardò la ristrutturazione di Villa Cargnacco, che fu ampliata con l'aggiunta di nuove stanze e decorata con opere d'arte, mobili, libri e cimeli provenienti dalle precedenti dimore di D'Annunzio. La villa, ribattezzata la Prioria, divenne il cuore del Vittoriale e il luogo dove il Poeta visse e concepì le sue ultime opere.

La seconda fase riguardò la realizzazione del Mausoleo, il luogo di sepoltura di D'Annunzio e dei suoi fedelissimi. Situato in cima a una piccola collina, il Mausoleo si presenta come una struttura piramidale ispirata ai monumenti egizi e romani, con una scalinata monumentale e una cripta sotterranea. Completato nel 1933, ospita le tombe di D'Annunzio e di nove suoi compagni d'armi.

La terza fase riguardò la costruzione dell'Anfiteatro, un teatro all'aperto in stile greco-romano che può ospitare fino a 1500 spettatori. Dedicato alla memoria dei caduti della prima guerra mondiale, dal 2011 ospita il Festival Tener-a-mente. Il teatro è ornato da statue, colonne e bassorilievi che richiamano la mitologia e la storia antica.

La quarta fase riguardò l'arricchimento del parco e dei giardini, che si estendono per circa 9 ettari e ospitano diverse opere e installazioni. Tra queste, spiccano la Nave Puglia, una nave da guerra usata da D'Annunzio durante l'impresa di Fiume, il MAS 96, un motoscafo armato silurante utilizzato durante la famosa "Beffa di Buccari" e l'aeroplano SVA, un biplano usato per il volo su Vienna.



Le Stanze della Prioria: la casa di Gabriele D'Annunzio.

Prioria è il nome che Gabriele D'Annunzio diede alla sua casa-museo all'interno del Vittoriale degli Italiani. Il termine prioria significa "casa del priore", e richiama l'idea di una dimora monastica, dove il Poeta si ritirava a meditare e a scrivere.

La Prioria è composta da numerose stanze, ognuna delle quali ha un nome e una funzione specifica. Ancora oggi si percepisce la vita e la personalità di D'Annunzio, il suo gusto eclettico e raffinato, il suo amore per l'arte e la letteratura, il suo spirito patriottico e indomito.

Queste sono in sintesi, alcune delle stanze più importanti della Prioria:

  • Vestibolo, vero e proprio ingresso della casa, un luogo dal forte significato mistico e religioso. Al culmine di sette gradini che simboleggiano i vizi e le virtù, si trova in posizione centrale una piccola colonna proveniente da Assisi, a ricordare la povertà dell’ordine francescano. A metà scala si trovano due leoni dorati e sul fondo due porte conducono rispettivamente all’Oratorio Dalmata e alla Stanza del Mascheraio.
  • Oratorio Dalmata, il luogo utilizzato come sala d’attesa per gli ospiti ben accetti, ospita al proprio interno alcune sedute del cinquecento, sopra le quali sono indicati i posti riservati al priore, al vice priore e al cancelliere. Deve il suo nome dalla presenza di una statua raffigurante un leone, proveniente dalla città dalmata di Arbe (Croazia).
  • Stanza del Mascheraio, il luogo utilizzato come sala d’attesa per gli ospiti sgraditi e alle visite ufficiali, dove sembra che Mussolini rimase ad aspettare per oltre due ore. Nella stanza sono presenti circa novecento libri, una radio, alcuni spartiti musicali e un grammofono.
  • Stanza della Leda, la camera da letto di D’Annunzio, dove si trova il suo letto a baldacchino, decorato con una scultura di Leda e il cigno, e il suo armadio, dove conservava i suoi abiti e i suoi oggetti personali.
  • Stanza della Musica, dove D’Annunzio ascoltava i suoi dischi preferiti, suonava il pianoforte e il violino, e riceveva i musicisti. La stanza è arredata con strumenti musicali, quadri e busti di compositori famosi.
  • Stanza del Lebbroso, il luogo dove D’Annunzio si ritirava a lavorare, isolandosi dal mondo esterno. La stanza è chiamata così perché contiene una maschera di un lebbroso, che simboleggia la condizione di emarginazione e sofferenza del Poeta. La stanza è piena di libri, manoscritti, macchine da scrivere e oggetti vari.
  • Stanza del Mappamondo, dove D’Annunzio seguiva gli avvenimenti politici e militari del suo tempo. La stanza contiene un grande mappamondo, una scrivania, una radio, una bandiera italiana e una serie di medaglie e decorazioni.
  • Stanza delle Reliquie, dove D’Annunzio custodiva i suoi cimeli più preziosi, legati alle sue imprese belliche e letterarie. La stanza contiene, tra le altre cose, il mantello rosso che indossò durante l’impresa di Fiume, la spada che ricevette da Vittorio Emanuele III, il manoscritto originale de La Nave, e il libro d’oro dei caduti della prima guerra mondiale.
  • Zambracca, l’anticamera alla Stanza della Leda, conserva gli indumenti e gli oggetti personali di D'Annunzio. In questa stanza il Poeta si occupava delle ultime faccende e qui, alla scrivania, terminò la sua vita il 1° marzo 1938.
  • Veranda dell'Apollino, utilizzata dal Poeta come sala di lettura. Nella stanza si possono ammirare copie di quadri rinascimentali italiani, figure di animali in porcellana, tappeti e ceramiche.
  • Bagno Blu, suddiviso alla francese in due zone, ospita oltre 600 oggetti in stile orientale, i cui colori dominanti sono il blu e il verde.
  • Corridoio della Via Crucis, chiamato così per le placche di rame smaltato che raffigurano le quattordici tappe della Passione di Cristo. Dalle finestre si possono ammirare il Cortiletto degli Schiavoni e il Portico del Parente.
  • Stanza del Giglio, uno studio che custodisce al proprio interno circa tremila libri di letteratura e storia italiana. Decorato con alcuni pannelli raffiguranti dei gigli, contiene anche un piccolo armonium e una collezione di vasi da farmacia.
  • Corridoio del Labirinto, si ispira al famoso soffitto del palazzo ducale di Mantova e qui viene utilizzato per decorare le porte e le rilegature di circa duemila libri di letteratura francese.
  • Officina, ovvero lo studio di D’Annunzio e unico luogo della Prioria illuminato direttamente dalla luce solare. La stanza era il luogo in cui D’Annunzio scriveva per molte ore al giorno e dove scrisse il "Libro segreto", la sua opera finale.
  • Clausura, la zona più segreta della Prioria e aperta al pubblico solo in certe occasioni. In queste stanze vivevano le donne del Poeta: Aélis Mazoyer, Luisa Baccara, la governante e altre amanti, che qui si preparavano per intrattenersi con lui.
  • Scrittoio del Monco, la stanza adibita dal Poeta allo smistamento della corrispondenza. D’Annunzio, per evitare o non potendo rispondere a tutti, scherzosamente si diceva mutilato e quindi incapace di scrivere.
  • Stanza della Cheli, ovvero la sala da pranzo di D'Annunzio. Terminata nel 1929, e chiamata dal Poeta "l'unica sala non triste della casa", prende il suo nome da una tartaruga di bronzo (khélis significa tartaruga in greco) opera di Renato Brozzi, fatta con il guscio di una vera tartaruga regalata a Gabriele D'Annunzio dalla Marchesa Luisa Casati e morta nel parco del Vittoriale per aver mangiato troppo. La sua presenza nella sala, è un avvertimento contro l'ingordigia.
  • Schifamondo, una nuova sezione della residenza progettata nel 1926 dall'architetto Giancarlo Maroni. La sezione si chiama così per il "dispregio pel 'mondo folle e vile" che tormentò D'Annunzio a partire dalla metà degli anni Venti. Gli spazi interni sono molto diversi da quelli precedenti e in linea con le mode degli anni Trenta.
  • Stanza dei Calchi, oggi parte del Museo "D'Annunzio eroe", ospita al proprio interno i cimeli di guerra appartenuti al Poeta. Nella collezione si possono ammirare il motore Isotta Fraschini dell'aeroplano SVA utilizzato per il celebre volo su Vienna, il Gonfalone della Reggenza Italiana del Carnaro e il mantello in tela cerata indossato durante la "Beffa di Buccari". Presente anche una teca contenente il manoscritto della Notte di Caprera, composto da Gabriele D'Annunzio e dedicato a Giuseppe Garibaldi.
  • Auditorium, un'ampia sala con struttura poligonale, utilizzata per ospitare varie manifestazioni e conferenze. Particolarmente importante e scenografica, la presenza sul soffitto della sala, del leggendario aeroplano SVA biposto con il quale D'Annunzio sorvolò Vienna il 9 agosto 1918.


Il Parco del Vittoriale: ode alla bellezza in tutte le sue forme.

L'ingresso del Vittoriale è costituito da un portale a due arcate con al centro una piccola fontana e la scritta dannunziana:

"Dentro da questa cerchia triplice di mura, ove tradotto è già in pietre vive quel libro religioso ch'io pensai preposto ai riti della patria e dai vincitori latini chiamato il Vittoriale".

Nella parte superiore sono presenti un elmo da fante circondato da due cornucopie, lo stemma del Principe di Montenevoso e il famoso motto dannunziano "Io ho quel che ho donato".

Il percorso di visita al Vittoriale degli Italiani, inizia dalla biglietteria e prosegue verso il Museo "D'Annunzio Segreto". Si tratta di uno spazio museale ricavato sotto il palco dell'anfiteatro del Vittoriale, dove si possono vedere alcuni oggetti personali del Poeta e delle sue amanti, come abiti, gioielli, valigie e calzature. Il museo ospita anche alcune mostre temporanee. All'ingresso di quest'area, sono presenti due sculture in bronzo realizzate da Ugo Riva.

Successivamente, il percorso di visita al Parco del Vittoriale conduce fino alla Nicchia dell'Enigma, proseguendo poi fino all'Arco dell'Ospite e alla piazzetta del Pilo del Piave. Quest'ultima struttura, costituita da un alto pilone, sorge a ricordo di Caporetto. Sopra il pilone, si trova una statua della Vittoria del Piave alata, opera di Arrigo Minerbi e donata al Poeta nel maggio del 1935, dalla città di Milano.

Nelle vicinanze si trova il Pilo del "Dare in Brocca" (centrare il bersaglio), voluto dal Poeta per commemorare l'impresa di Fiume. Quest'ultimo presenta una decorazione in marmo, realizzata da Guido Marussig, costituita da tre frecce che colpiscono il centro del bersaglio.

Curiosità - Nel 1925 il giovane Pier Giuseppe Beretta, dell'omonima azienda di armi da fuoco, visitando il Vittoriale notò il fregio con le tre frecce e decise di utilizzarlo come marchio della propria azienda.

Sulla sinistra del viale d'ingresso al parco, si trova il Giardino delle Vittorie e poco più avanti lo splendido Anfiteatro del Vittoriale. Gabriele D'Annunzio lo immaginava come "Una conca marmorea sotto le stelle" e i lavori di costruzione iniziarono nel 1931. L'opera fu completata parzialmente solo nel 1952 e purtroppo il Poeta e l'architetto Maroni non riuscirono mai a vederla completata.

Solo nel 2020, il progetto dell'Anfiteatro del Vittoriale è stato completamente ultimato. Grazie al contributo della Regione Lombardia, è stata aggiunta la copertura dei gradoni con il marmo rosso di Verona, esattamente come aveva immaginato il Poeta.

La struttura è in piena armonia con il paesaggio circostante e offre un punto di vista unico verso il bacino meridionale del Lago di Garda. Durante la stagione estiva, numerosi artisti nazionali e internazionali, si esibiscono in questo luogo durante il Festival Tener-a-mente.

Un breve viale conduce fino a Piazza dell'Esedra, disegnata con una forma semicircolare e adornata da doppie arcate sormontate da alcune aste con bandiere. Vicino all'Esedra si trova il Tempietto delle memorie dannunziane, dove il Poeta fu sepolto inizialmente fino al 1963.

Da qui si accede alla Piazzetta Dalmata, il vero e proprio centro del Vittoriale. Questo luogo prende il nome dal Pilo di pietra con antenna presente al suo interno, sopra il quale si trova la statua della Vergine con lo scettro della Dalmazia.

Affacciata sulla Piazzetta Dalmata si trova la Prioria e da questo punto è possibile raggiungere tutte le altre zone del Parco, come il Canile oppure la Fontana del Delfino e percorrere il Viale di Aligi fino al ricovero del MAS 96, la prua della Regia Nave Puglia e il Mausoleo.

Il canile è stato fortemente voluto dal Poeta e recentemente è stato rinnovato e aperto al pubblico. Gabriele d’Annunzio amava le razze canine nobili, in modo particolare i levrieri, che lui chiamava "lunghi musi".

Nelle immediate vicinanze della Prioria, il percorso attraversa il caratteristico Portico del Parente, così chiamato in onore di Michelangelo, artista al quale D’Annunzio di sentiva particolarmente legato e successivamente il Cortiletto degli Schiavoni, con al centro il caratteristico pozzo e l'emblema di Principe di Montenevoso, posizionato esternamente alla Stanza del Lebbroso.

La Fontana del Delfino è caratterizzata da una statua in bronzo di Afrodite, che esce dall'acqua insieme a un delfino. La cascata d'acqua visibile nella fontana, proveniva inizialmente dal torrente Rivotorto. Successivamente l'architetto Maroni, per volere di D'Annunzio, separò il torrente in due corsi, chiamati poi Acqua Pazza e Acqua Savia.

Nelle vicinanze si trova il ricovero del MAS 96 (Motoscafo Armato Silurante), l'imbarcazione usata da Gabriele D'Annunzio durante la famosa "Beffa di Buccari". Donato al Poeta nel 1923 dall'ammiraglio Thaon di Revel, fu in un primo periodo ormeggiato presso la vicina Torre San Marco e utilizzato per alcune uscite sul Lago di Garda. Sulla parete d'ingresso del ricovero, è presente la scritta "Memento Audere Semper" (ricorda di osare sempre), in omaggio al nome MAS.

La visita all’interno del parco del Vittoriale, prosegue fino ad arrivare ad una particolare costruzione: il Mausoleo.

Situato su una collina che domina l'intera area circostante, il Mausoleo è il luogo dove riposa Gabriele D'Annunzio, insieme alle spoglie dei legionari di Fiume a lui più cari e dell'amico architetto Giancarlo Maroni. L'attuale edificio, fu costruito proprio da quest'ultimo dopo la scomparsa del Poeta, utilizzando come ispirazione, i tumuli funerari degli antichi romani.

Un altro monumento tra i più significativi e fotografati dai turisti in visita al Vittoriale, è sicuramente quello della Regia Nave Puglia.

Donata al Poeta per il suo sessantesimo compleanno dall'ammiraglio Thaon di Revel, la Regia Nave Puglia rappresenta un monumento unico nel suo genere. La nave venne smontata completamente e caricata su diversi vagoni ferroviari, per poi essere trasportata fino a Gardone e rimontata nella posizione attuale, con la prua rivolta verso il mare Adriatico.

Proprio la prua della Regia Nave Puglia è decorata con una splendida polena, una Vittoria alata opera dello scultore Renato Brozzi. Nella stiva della nave si trova il Museo di Bordo, dentro al quale sono esposti diversi modelli di navi da guerra.

Nella parte sottostante la nave, il percorso scende la collina fino ad arrivare allo splendido Laghetto delle Danze, un bacino artificiale in pietra a forma di violino, formato dall'unione del rivo dell'Acqua Pazza e il rivo dell'Acqua Savia.

A completare la visita del Vittoriale, è stato inaugurato nel 2017 un nuovo spazio espositivo denominato Museo "L'Automobile è femmina". Accessibile direttamente dalla strada principale, occupa gli spazi che in passato ospitavano le automobili del Poeta.

Tra queste si possono ammirare dei veri e propri capolavori di tecnica e di meccanica, come la Fiat Tipo 4 utilizzata per l'ingresso nella città di Fiume, l'Isotta Fraschini Tipo 8B, la splendida Alfa Romeo 6C 2300 T, soprannominata "Soffio di Satana" e numerosi cimeli automobilistici.

Il Vittoriale degli Italiani è quindi un'opera architettonica e artistica di grande valore e originalità, che testimonia la creatività e la genialità di Gabriele D'Annunzio e che offre ai visitatori uno spaccato della cultura e della storia del Novecento italiano.

Il museo del Vittoriale è facilmente raggiungibile in auto, in treno o in autobus, grazie alla sua posizione strategica tra le città di Brescia, Verona e Trento. Il museo dispone di un ampio parcheggio a pagamento per i visitatori, situato nelle immediate vicinanze dell'ingresso.

All'interno del parco si trova anche un piccolo bar, dove è possibile gustare un caffè, un gelato o un panino, ammirando il verde e la bellezza del paesaggio.

Da ricordare che è possibile visitare solamente il Parco, oppure scegliere per una visita più approfondita che comprende il Parco e la Prioria. La visita alla Prioria è guidata, ha una durata di circa 35 minuti ed è organizzata in piccoli gruppi di 10 persone.

Il Vittoriale degli Italiani è una tappa imperdibile per chi ama la letteratura, la storia e l'arte, ma anche per chi vuole godere di una vista mozzafiato sul Lago di Garda, in un'atmosfera elegante e suggestiva.


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Come arrivare al Vittoriale degli Italiani

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